FRANCESCA MONTAINI | ARETINA DI AREZZO | REGISTA TELEVISIVA
- Testi di Francesca Meli Balbocchino
- 14 giu 2016
- Tempo di lettura: 6 min

"E per il resto, lasciatevi accadere la vita.
Credetemi: la vita ha ragione, in tutti i casi"
Rainer Maria Rilke, Lettera ad un giovane poeta
Riesco a fissare un appuntamento con Francesca Montaini (23 Agosto 1969 - Roma, vive e lavora fra Roma e Arezzo) nei giorni in cui si trova ad Arezzo un po' più a lungo del solito, perché si sta preparando per la prima delle tre Giostre del Saracino del 2016, per le quali è stata nominata regia televisiva. C'è ancora molto da fare, mi confessa, è una produzione che per anni ha seguito schemi prefissati che lei vorrebbe modificare in certi aspetti, e non sarà facile. Dalla sua parte giocano la stima del suo team e la sua ormai grande esperienza. Non appare preoccupata e neppure ansiosa, sa quello che fa e sa che lo farà bene. Incrociamo le dita per le condizioni meteo. Parliamo del più e del meno sedute ad un caffè con Piazza Sant'Agostino che fa da sfondo, di fronte ad un cappuccino per me e ad una spremuta di pompelmo per lei. Parliamo della nostra città, di amicizie in comune, del ruolo di madre in carriera, della famiglia e di quanto sia complessa la vita. E Francesca ha le idee chiare sul concetto stesso di 'vita': la vita si fa da sé, la puoi condurre, la puoi cavalcare, ma è lei che va ed è lei che ti porta dove vuole. Mi ha davvero convinta con questa sua versione, perché dopo anni trascorsi a cercare di pilotarla e controllarla, è proprio vero che prima o dopo realizzi che lei va dove vuole. E talvolta ti stupisce mostrandoti scenari inaspettati, migliori di quanto potessi prevedere. A questo punto vale la pena imparare a
surfare l'onda e godersela!
Rileggo gli appunti presi durante la nostra conversazione, ascolto Save Me di Joan Thiele.
Hai appena concluso la stagione di Ballando con le Stelle e la Chiusura di Expo Milano per la Rai come aiuto regista e in passato, fra le altre cose, hai lavorato per C’è posta per te e Uomini e Donne a Mediaset. La scorsa settimana è arrivata la nomina per la regia delle prossime tre edizioni della Giostra del Saracino, la prima donna ad ottenere questo incarico. Da dove è partita Francesca Montaini per arrivare a questo punto?
Sono letteralmente partita da Arezzo in direzione Roma, dove ho completato un corso di videogiornalismo ed ho iniziato a collaborare con lo Studio Dodi, che produceva al tempo documentari che poi venivano venduti alla RAI. Nel 1998 ho così partecipato al concorso RAI per assistente alla regia e sono entrata. Per dieci anni ho lavorato per la RAI con contratti a tempo determinato, che mi permettevano di avere delle collaborazioni anche con Mediaset, dove ho lavorato per Amici e C'è Posta Per Te. Esperienza stupenda, a Mediaset è veramente dura, sai quando inizi la giornata, ma non sai quando finisce, però ho dei bellissimi ricordi. Ho mantenuto questa impostazione finché, con la nascita di mio figlio Alfonso, ho creduto più giusto trovare un assetto più stabile e che mi permettesse di vivere la mia maternità in modo più sereno e consapevole. Nel 2009 è arrivato il contratto stabile con la RAI e per alcuni anni ho chiesto di avvicinarmi ad Arezzo dove vivevo con mio figlio, quindi a Firenze. E lì mi sono rimessa a studiare in un certo senso, completando la mia formazione come tecnico video e audio. Adesso però sono di nuovo a Roma.

Hai incontrato difficoltà nel relazionarti con contesti più ampi ed internazionali, considerato che, pur essendo nata a Roma, sei cresciuta con la tua famiglia ad Arezzo? E’ stato un limite partire da una piccola città?
A ventitré anni ho trascorso un anno negli Stati Uniti, fra la Florida e Boston, per un corso intensivo di inglese, ne sentivo l'urgenza. Sono partita da sola, senza amici o familiari, mi sono trovata a relazionarmi con ragazzi che arrivavano da tutto il mondo, la compagna con la quale condividevo la stanza era giapponese, quindi ho dovuto tirar fuori il meglio di me. E' stata un'esperienza di crescita unica. A quel punto mi sentivo in grado di relazionarmi con qualsiasi contesto, nuovo e sconosciuto.
"Il mondo della tv è fatto di uomini e oche, poi ci sono quelle come me."
Sei una donna bella, forte ed intelligente: c’è un prezzo da pagare per la bellezza e per l’intelligenza in una contemporaneità in cui ancora la presenza dell’uomo nel mondo del lavoro è molto incisiva, specie se si cerca di far carriera?
Il mondo della tv è fatto di uomini e oche, poi ci sono quelle come me. Che non sono un'arrivista, ma che parlo chiaro e non accetto compromessi. Ecco, la grande fortuna che ho avuto è stata che non ho dovuto accettare compromessi per ottenere risultati, non ho mai avuto intenzione di piegarmi. Il mio presupposto è sempre stato quello di fare bene ed ottenere i risultati che mi si prospettavano, senza dover pestare piedi a nessuno e senza scavalcare colleghi o capi. Mi piace portare rispetto ed essere rispettata. Con impegno e perseveranza i risultati arrivano sempre.
Oltre alla tua vita professionale, sei madre di Alfonso (12 anni) e zia di tre nipoti che adori. Qual’è il valore che dai alla famiglia?
Per me la famiglia è tutto. Fin da sempre io, mia sorella e mio fratello, con mia madre e mio padre siamo stati molto uniti. Adesso ci sono anche mio figlio, i nipoti, i cognati... Ci siamo sempre l'uno per l'altro, magari ci facciamo anche delle belle litigate fra fratelli, ma certi legami non si spezzano. E rimangono i miei punti di riferimento.
Tuo padre Gigi (ndr Luigi Montaini) è una figura fondamentale per te. E’ lui il tuo modello di ispirazione?
Assolutamente si. Mio padre non c'è più da nove anni ed io ritrovo tanto di lui in me. Anche lui è stato una persona che non ha accettato compromessi; amava stare con la gente, aveva una forte corazza, ma in fondo era un uomo molto buono, seppur severo. Mi ha sempre appoggiata nelle mie scelte, quando riteneva fossero fondate.

Una donna che sceglie di vivere pienamente la sua vita professionale rinuncia un po’ alla sua femminilità e alla sua tradizionale posizione all’interno della società, incrinando certi ‘giochi di ruolo’ e trovandosi inevitabilmente a rivisitare la sua immagine, o c’è dell’altro?
Non sono una "femmina" tipica, incentrata sul mio aspetto e sulla mia femminilità. E ritengo che professione e femminilità vadano su due strade diverse. Ovviamente una donna che ha anche una famiglia deve sapersi organizzare bene per crescere i propri figli nel migliore dei modi. E questo richiede molti sacrifici, ma non è impossibile.
Quando hai capito che questa era la tua strada? Chi ti ha incoraggiata a fare questo tipo di scelta professionale?
Mi ci sono ritrovata dentro a dire il vero. A volte non si sa per certo quello che si vuole o comunque che si sta facendo qualcosa che poi sarà la nostra strada. L'idea del telegiornalismo mi affascinava molto ai tempi dell'Università e questa opzione è stata fra le prime che ho considerato. Poi però le cose che sono venute dopo il corso da telegiornalista si sono rivelate ancora più appassionanti ed ho seguito questa strada. E ho fatto molto di testa mia, senza seguire troppi consigli.
"La tv è uno strumento usato da chi comanda, ma non fa altro che amplificare la realtà."
Cosa c’è di vero in tv e cosa c’è di falso?
Per me è tutto vero (ndr sorride). La tv è uno strumento usato da chi comanda, ma non fa altro che amplificare la realtà. E' legata ad interessi economici e quindi dà alla gente quello che la gente vuole. E' vero che c'è gente disposta a tutto pur di stare lì, perché se sei in tv allora esisti, sei famoso. Questo è quello che si insegue a tutti i costi.
Tornando sul tema aretino: che interpretazione darai alla Giostra del Saracino nelle sue edizioni 2016? E’ chiaro che la regia influenza del tutto il punto di vista su ciò che viene mostrato in base al gusto e allo stile di chi la dirige: hai un obiettivo finale di come vuoi che Arezzo e la Giostra risultino agli occhi di chi le guarda in tv?
Voglio mostrare una Giostra più emozionante, quanto lo è davvero. Avrò una telecamera in più per i figuranti e per il pubblico. Voglio far vedere le emozioni nei volti della gente. Andare oltre l'aspetto formale, codificato e stabile. Voglio che chi la guarda in tv provi l'atmosfera che si vive in piazza, che solo se raccontata da dentro può essere espressa.
"La cosa che più mi fa paura è la noia."
Quali sono i tuoi impegni per la prossima stagione e gli obiettivi per il futuro?
Il bello del mio lavoro è che che cambia continuamente e questo per me è l'aspetto migliore. La cosa che più mi fa paura è la noia. Ho cercato di avere il controllo della mia vita in passato, poi ho capito che è impossibile, quindi il mio progetto per il futuro è di vivere serena e in armonia col mondo. La prossima stagione mi porterà in nuove produzioni e nuovi programmi, con nuovi colleghi, nuova gente e nuove prospettive. E questo è sempre molto entusiasmante!

CHI E' FRANCESCA MONTAINI
Nata a Roma il 23 agosto 1969, vive e lavora fra Roma e Arezzo. Laureata in Lettere e Filosofia, dal 1998 al 2009 collabora con Rai e Mediaset, partecipando come assistente alla regia di Ballando con le Stelle, Uomini e Donne, Amici e diverse altre produzioni televisive. Dal 2009 è definitivamente in Rai. Nel maggio 2016 ottiene al nomina di regia televisiva della Giostra del Saracino di Arezzo, edizioni 2016.
NOTE